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Mercoledì, 15 Maggio 2019 - Comunicato stampa
Economia, mercato, prodotti di qualità, territorio, rapporto uomo-ambiente, equilibrio: gli stessi temi che riecheggiano in queste settimane nei vari appuntamenti degli Stati Generali della Montagna sono stati più volte richiamati stamattina nella sede Trentingrana-Concast a Trento, in occasione dell’assemblea annuale dei soci. Appuntamento la cui importanza è stata sottolineata dalla presenza non solo dei vertici della cooperazione, ma anche da quella istituzionale, con metà Giunta provinciale di Trento che ha partecipato ai lavori: il presidente della Provincia, il vicepresidente e gli assessori all’agricoltura e alla salute e con la presenza del presidente del Consiglio provinciale.
“Oggi più che mai è attuale il modello cooperativistico - ha esordito il presidente della Provincia - perché se è vero che le sue radici affondano nella necessità di combattere situazioni difficili e di povertà, quello che adesso è in gioco è il futuro di questa terra”. È la scommessa lanciata appunto dagli Stati Generali della Montagna, richiamati anche dalla presidente della Federazione, dal vicepresidente della Provincia e, da ultimo dal governatore, che ne ha sottolineato l’intento: quello di mettere a confronto tutti gli attori del ‘sistema trentino’ con l’obiettivo di ridisegnare il rapporto tra centro e periferia, che negli ultimi anni ha accusato una serie di problemi.
Non solo esercizio teorico, ma analisi di problemi quotidiani. Stamani il contesto era ideale per portare in risalto concetti come “economia circolare”, “qualità dei prodotti”, miglioramento delle “reti” non solo per commercializzare, ma anche per trasmettere i valori identitari che traducono in pratica il brand trentino. E nella concretezza quotidiana, anche la sburocratizzazione e la gestione dei grandi carnivori. “Non cediamo alla rassegnazione - ha detto ancora il presidente ricordando il piano lupo, il fronte comune delle regioni del nord, l’attivazione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, le lettere al ministero per la cattura di M49 - perché continueremo ad insistere finché a Roma e a Bruxelles non capiranno che lavorare in montagna è già difficile di per sé. Così diventa impossibile”.