Provincia e Cooperazione, gioco di squadra per il bene del Trentino
Il presidente ha poi toccato il tema del credito, ribadendo l’importanza di avere un istituto creditizio nazionale che abbia testa e cuore in Trentino e dei negozi di vicinanza, che offrono servizi nei piccoli comuni di montagna. “Un servizio che solo la cooperazione è in grado di dare e sul quale – ha detto – siamo anche disposti ad impegnarci finanziariamente in misura maggiore, perché se vogliamo permettere alla gente di restare in montagna dobbiamo garantirgli la presenza di servizi adeguati”. “Ringrazio il movimento cooperativo – ha concluso – per gli input che ci ha saputo dare in questi mesi, la Giunta provinciale c’è e avanti con la collaborazione”.
“Per la Cooperazione, così come per la politica – ha esordito il vicepresidente Mario Tonina – è il momento di rinnovarsi. Un rinnovamento che deve essere attuato con spirito critico, da un lato cercando di cogliere le fragilità che hanno connotato il settore negli ultimi anni, apportandovi gli opportuni miglioramenti, dall'altro consolidando i punti di forza raggiunti, sino ad oggi, dal sistema nella sua globalità. In questo processo di rinnovamento – ha detto Tonina – i valori del modello originario, devono essere declinati nella cornice odierna, permettendo quindi l’adattamento delle varie realtà al mutato contesto sociale e territoriale. Solo così – ha aggiunto - le cooperative presenti in provincia saranno in grado, contemporaneamente, di far fronte al mercato ed all'equilibrio del bilancio economico-finanziario, alla necessità di salvaguardare i legami sociali ed alla promozione e sviluppo delle comunità locali. Come detto anche la politica – ha evidenziato Tonina – deve sapersi rinnovare ed un primo passo lo abbiamo fatto con gli Stati generali della Montagna, che si concluderanno alle Terme di Comano, il 14 e 15 giugno e dove ascolteremo anche le sollecitazioni che vorrà darci la Federazione attraverso un dialogo costruttivo volto ad individuare delle risposte ai bisogni emergenti delle popolazioni. Questa attenzione mirata all'individuo ed alle sue problematicità, che connotano le nostre peculiari realtà locali, ben si concilia con i valori del movimento cooperativo".
"I bisogni più incombenti che dobbiamo affrontare sono quelli dello spopolamento delle aree montane e delle periferie urbane, del progressivo invecchiamento della popolazione e della disoccupazione giovanile. Giovani e anziani, valli e città – ha spiegato Tonina – sono al contempo le grandi aree di azione in cui devono essere concentrati gli sforzi futuri del movimento cooperativo, al fine di un suo rilancio strategico e vincente. Nuovo approccio, maggior coinvolgimento, diffusione tra i giovani dei principi ispiratori della cooperazione, duttilità e adattabilità, spirito di innovazione, coraggio e determinazione sono i nuovi valori che dovranno aggiungersi a quelli tradizionali del sistema per garantire risposte adeguate, anche inedite, agli attuali e futuri bisogni dei trentini. Unitamente a questo rinnovato patrimonio di valori cardine, la Cooperazione, con il forte supporto della politica, dovrà mettere in campo azioni concrete mirate al soddisfacimento delle nuove esigenze e al miglioramento dell’offerta di servizi. Infatti, le realtà cooperative potranno affiancare all’offerta dei tradizionali servizi nuove soluzioni che consentano a giovani ed anziani di rimanere sui territori.
In tale direzione si potranno consolidare le esperienze di collaborazione tra cooperative e quelle delle cooperative multiattività e multiservizi, che potranno diventare veri e propri vivai delle comunità. Abbiamo una sfida davanti: capire quanto sia, ancora oggi, replicabile il modello cooperativo, capire come poter declinare la risposta al bisogno dei soci dentro una cornice inedita. Dobbiamo quindi affrontare – ha concluso – questa nuova fase storica con responsabilità, coraggio, determinazione e solidarietà, fornendo soluzioni efficaci e durature ai cambiamenti profondi della realtà; proporci, uniti, come un paradigma di sviluppo economico e sociale in grado di dare risposte al territorio e alle sue esigenze perché, sono convinto, solo il modello cooperativo può e deve saper cogliere questa opportunità”.