Programma di sviluppo provinciale all'esame delle categorie economiche
Lo sviluppo delle reti digitali (fibra ottica) ma anche fisiche (nuovi collegamenti stradali e mobilità su rotaia) è la premessa avanzata da ogni categoria: non c'è possibilità di sviluppo - questo il ragionamento delle categorie economiche - senza un territorio completamente cablato e fisicamente connesso con il resto d'Italia e d'Europa. Ma tutto ciò non sarebbe di per sé ancora una sufficiente garanzia di progresso: ciò sul quale il Trentino deve puntare è il recupero del gap che lo vede un passo indietro rispetto ad altre realtà, vedi la vicina provincia autonoma di Bolzano, rispetto alla attrattività del proprio territorio.
Forte è a questo proposito la richiesta di rendere "più attraente" il nostro paesaggio urbano, più belli e curati i nostri centri storici, sapendo anche che l'attrattività di un territorio si misura anche con la sua capacità di essere "facile" per chi ci vive e lavora, vale a dire con un minor peso della burocrazia, e "sicuro" per tutti.
Fondamentali, tra gli argomenti toccati, anche quelli dell'internazionalizzazione delle imprese trentine e dell'innovazione, da applicare sia ai prodotti sia ai processi produttivi. Direttamente collegato a questo tema è quello della formazione - problema assai sentito dalle aziende che sempre più trovano difficoltà a reperire la manodopera necessaria. La scuola dovrà dunque essere, per le categorie economiche, un capitolo strategico nel prossimo Programma di sviluppo provinciale.
L'incontro di oggi non esaurisce naturalmente l'agenda dei confronti aperti dalla Giunta sul Programma di sviluppo provinciale. Rispondendo all'invito del presidente Maurizio Fugatti - "Abbiamo bisogno che voi ci illustriate puntualmente la vostra visione" - le stesse categorie economiche presenti oggi al tavolo hanno preannunciato documenti settoriali per meglio illustrare al governo provinciale le specifiche istanze e proposte di ogni categoria.