Montagna, arrivano gli Stati generali
Previsti sei incontri sul territorio: via il 18 marzo. L’obiettivo è rafforzare le valli
Sei incontri sul territorio e un piano strategico. Iniziano a prendere forma gli Stati generali della montagna, annunciati dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Si parte con una serie di incontri che coinvolgeranno tutte le valli del Trentino: l’evento conclusivo è in agenda a giugno a Comano, con i delegati dei territori e i rappresentanti delle città con più di diecimila abitanti. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di rafforzare le valli.
Gli Stati generali della TRENTO montagna iniziano a prendere forma. Dopo l’annuncio al Corriere del Trentino, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha preso appunti in questi mesi per costruire un percorso sul territorio e approdare ad un piano strategico che accompagni la legislatura.
Nei prossimi due mesi il governatore e gli altri assessori hanno calendarizzato sei incontri nella provincia in cui confluiranno tutte le valli del Trentino. Si svolgeranno, a partire dal 18 marzo, a Tenno (Alto Garda e Ledro-Valle dei Laghi), Luserna (altipiani Cimbri, Vallagarina, Aldeno, Cimone e Garniga), Predaia (Val di Non, Paganella e Rotaliana), San Martino di Castrozza (Primiero, Val di Fassa, Val di Fiemme), Rabbi (Giudicarie e Val di Sole) e Levico (Cembra, Alta Valsugana, Bassa Valsugana). Il 14 e 15 giugno Comano Terme ospiterà, poi, l’evento conclusivo con i delegati dei territori e i rappresentanti delle città con più di diecimila abitanti (Trento, Rovereto, Pergine, Arco, Riva).
Il percorso prevede anche l’individuazione di una ventina di rappresentanti dei territori — provenienti da ogni ambito della società — che saranno dunque referenti del processo con la Provincia (assessorati e Dipartimenti), i facilitatori e gli stakeholder. Gli argomenti che saranno tematizzati — e che rappresentano le aree di intervento battezzate da Piazza Dante — sono la governance, l’accessibilità ai servizi, lo sviluppo economico e la coesione sociale e la triade paesaggio-ambiente-territorio. Nel comitato scientifico di supporto ci saranno la Trento School of Management, l’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche (Irvapp-Fbk), il Muse e l’Ocse.
La riflessione sulla vita in montagna era stata stimolata dalle parole dell’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, rilasciate al Corriere del Trentino. Aveva denunciato, in particolare, lo spopolamento delle valli, i paesi ridotti a dormitori, la denatalità come fattori di rischio per la coesione delle comunità montane. Tisi aveva anche suggerito un’alleanza tra credenti e atei per ricostruire un tessuto sociale nei territori. Da lì aveva poi preso le mosse il discorso di Fugatti che aveva proposto di dedicare alla montagna — e alla complessità dei suoi problemi — un momento di riflessione in avvio di legislatura in collaborazione con la cooperazione. Il tema rientra nel più generale dibattito del rapporto tra la città capoluogo (e l’asta dell’Adige) e le valli, tra lo sbilanciamento delle funzioni e il ruolo attrattivo dei centri maggiori in termini di servizi. Un dibattito ormai decennale che si è acuito nell’ultima legislatura intorno ad alcune questioni simbolo assai scivolose come, per esempio, quella dei punti nascita dove a fronteggiarsi sono la garanzia di un presidio sanitario contro la sicurezza sanitaria.
C’è un aspetto, poi, più politico. La volontà della Lega, e dell’attuale giunta, di porsi come interlocutore privilegiato del territorio dove il bottino, in termini di consenso, alle elezioni politiche del 4 marzo e provinciali del 21 ottobre è stato cospicuo. Le sedute di giunta del venerdì ospitate in modo itinerante sul territorio — soprattutto nei due collegi chiamati a rivotare, insieme alle consultazioni europee, per sostituire gli ex parlamentari Fugatti e Giulia Zanotelli — indicano a loro volta una volontà di un riequilibrio dei rapporti geografici e il desiderio di radicare il voto ottenuto. Il tutto in un bilanciamento delicato perché il rapporto città-valli rischia spesso di tramutarsi in una contrapposizione dagli esiti incerti.