'Campo Sentieri', cercasi 50 ragazze e ragazzi "al servizio" delle Dolomiti per 5 giorni
Le immagini video che scorrevano alle spalle dei relatori nell'incontro di presentazione dell'iniziativa facevano ben capire l'importanza e il valore dell'iniziativa 'Campo Sentieri'. I 50 ragazze e ragazzi che vorranno aderirvi (in allegato al comunicato i moduli e il programma), si troveranno a vivere un'esperienza indimenticabile che lascerà una profonda traccia per l'amore verso la montagna e le Dolomiti Patrimonio Mondiale dell'Umanità e, soprattutto, sviluperanno, sul campo, la consapevolezza della responsabilità e dell'impegno necessario affinchè il bene comune montagna e Dolomiti possa essere trasferito alle generazioni future, grazie anche al lavoro di manutenzione dei sentieri alpini.
L'idea di allargare l'esperienza 'Campo Sentieri', che la Commissione Alpinismo Giovanile organizza da 5 anni in ambito regionale, è partita dalla SAT, ed è stata subito accolta dalle sezioni CAI dei territori dell'ambito dolomitico e sostenuta convintamente dalla Fondazione Dolomiti UNESCO. Anche in questo modo si celebrano i dieci anni del riconoscimento UNESCO alle Dolomiti. I 50 ragazzi partiranno infatti da Cortina d'Ampezzo il prossimo 26 giugno in concomitanza con la Cerimonia ufficiale per il 10° compleanno delle Dolomiti. Trascorreranno insieme 5 giorni sotto il Pelmo, facendo base al campeggio “Cadore” in località Peronaz a Selva di Cadore messo a disposizione dal CAI di Montecchio Maggiore (oggi era presente Giovanni Beato) e su invito del CAI Veneto (è intervenuto il neo presidente Renato Frigo). Le iscrizioni sono aperte fino a fine maggio attraverso le segreterie regionali CAI/SAT. La quota di adesione è di 50 euro. Per spiegare le modalità di coinvolgimento dei ragazzi, la presidente Facchini ha chiamato Claudio Colpo della Commissione sentieri SAT che ha posto l'attenzione anche sulla funzione educativa che questa esperienza comporta per i giovanissimi.
"I giovani tra i 12 e 17 anni rappresentano la nostra speranza nel futuro e lo hanno dimostrato anche di recente - ha sottolineato la presidente della SAT Anna Facchini, aprendo l’incontro – cerchiamo con questa iniziativa di trasferire alle prossime generazioni un approccio con spirito di servizio che fu tra gli scopi fondativi della SAT e del CAI, e che riteniamo debba rappresentare un patrimonio condiviso, di impegno, ma anche di amicizia e di lavoro in allegria. Imparare segnare e a catalogare un sentiero non è soltanto un lavoro manuale che si apprende camminando, è conoscere un territorio, è responsabilizzarsi, è sapere che senza segnavia precisi e mappati ci si può perdere e si può anche mettere in pericolo l’incolumità e a volte la vita delle persone. Inoltre con la guida dei responsabili SAT e CAI si impara a conoscere le montagne, a orientarsi e a classificare i sentieri: quelli facili, quelli per escursionisti esperti, quelli alpinistici. La nostra esperienza in quest’ambito è forte di intere giornate durante le quali tra i ragazzi si instaurano relazioni autentiche, che difficilmente trovano spazio nella loro quotidianità e questo contribuisce a rendere il loro vissuto meno individualista".
Il vicepresidente della Fondazione Dolomiti UNESCO è intervenuto poco dopo rinnovando la convinta adesione della Fondazione ed elogiando 'Campo Sentieri' che "partirà proprio il 26 giugno durante i festeggiamenti del decennale del riconoscimento UNESCO. Credo che questa sia una bellissima iniziativa. Ieri, a margine del Consiglio d'Amministrazione della Fondazione, ne abbiamo discusso per condividere anche tutta una serie di altri eventi che si svolgeranno nel corso dell'anno. Questo è un modo che io ritengo intelligente, lungimirante nel coinvolgere i giovani, per far capire loro e per trasmettere una serie di messaggi, per insegnare che è importante contribuire e garantire relazioni e imparare sul campo l'importanza e, soprattutto, la cura del territorio. Noi sappiamo e riconosciamo le nostre bellezze, le Dolomiti sono bellezze incalcolabili riconosciute come tali 10 anni fa a Siviglia ma, nello stesso tempo, sono fragili. E anche la fragilità deve essere trasmessa con il coinvolgimento, con l'insegnamento e quindi, avete fatto bene ad ideare e condividere 'Campo Sentieri'. Di fronte a quelli che sono ormai dei cambiamenti climatici ai quali, purtroppo, dobbiamo abituarci, dobbiamo far fronte comune per evitare ciò che è successo alla fine di ottobre. Su questo mi permetto di dire che in Trentino, rispetto ad altre regioni, ci sono stati meno danni ma, questo non è casuale: è perchè in passato si è fatta una prevenzione e si è garantita una programmazione attraverso tre piani urbanistici molto importanti. Uno in particolare quello di Bruno Kessler che ha garantito anche sviluppo ma, nello stesso tempo, oggi, ci vuole una cura e un'attenzione specifica. In autunno ci sarà un convegno proprio sui cambiamenti climatici, lo stiamo organizzando fin da adesso perchè anche attraverso questi momenti si deve creare consapevolezza e responsabilità. Sappiamo che un territorio di montagna bello e allo stesso tempo fragile, deve essere salvaguardato. dobbiamo permettere alle persone di vivere all'interno dei nostri territori cercando di evitare lo spopolamento cosa che, purtroppo, in altre regioni avviene. Il Trentino anche attravero gli Stati generali della Montagna vuole far capire l'importanza dei territori di montagna e permettere alle persone che li abitano di poter svolgere un'attività economica e nello stesso tempo di fare prevenzione. 'Campo Sentieri' trasmette alle generazioni future le peculiarità caratteristiche dei nostri territori. Credo che questo sia il modo giusto di interpretare e lavorare e permettimi di dire, presidente, che la SAT è protagonista da sempre, interpreta questo ruolo nel modo giusto e questa iniziativa che avete voluto condividere va nella giusta direzione".
La direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO, Marcella Morandini, che non ha potuto essere presente per impegni concomitanti sempre per il decennale del riconoscimento, ha fatto arrivare "Un sentito ringraziamento alla SAT e alle Commissioni Alpinismo giovanile di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Alto Adige per aver voluto rendere concreta e operativa quest'idea nata da una conversazione con la presidente Facchini e la sottoscritta, qualche mese fa. Gestire insieme un patrimonio mondiale è una grande sfida, che ogni giorno si fa più concreta".
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